Dai Settecento veneziano alle Ragazze Coccodè di Indietro tutta nell’Atelier no profit “La fenice rosa”, dal 2016 a Ponte dell’Olio: «Una forma di auto sostegno per l’associazione e un contributo in occasione di iniziative benefiche»
(IlPiacenza, 28 Gennaio 2024)
I classici del Settecento veneziano, i tessuti sgargianti delle parate di Rio, i miniabiti che furono delle vallette di Indietro tutta. Tra mode del passato, maschere horror e personaggi dei film. Sono più di 1.500 – «ormai quasi 2mila» – i costumi dell’atelier “La fenice rosa” di Ponte dell’Olio. Qui Mariolina Bucciarelli e Loretta Belosi (nella foto sotto), la prima milanese la seconda romagnola, si sono trasferite nel 2016 con al seguito abiti, scarpe e accessori, raccolti da donazioni o frutto della loro passione per la sartoria.
Un progetto dell’associazione no profit “Adonai per i saperi delle donne”, di cui Bucciarelli è fondatrice – l’anno era il 1988 – e ancora oggi presidente. Mission indicata: promuovere la cultura e l’operato al femminile. In questo caso si traduce nel noleggio dei costumi e nella creazione, su richiesta, di modelli per rievocazioni storiche o spettacoli. «Tutto è partito da una donazione ricevuta da un nostro amico attore e nel tempo sono proseguite – racconta Loretta Belosi -; c’è chi ci ha dato abiti in arrivo dal carnevale di Rio de Janeiro, abbiamo persino un “deposito” Rai, di cui fanno parte anche i vestiti indossati dalla Ragazze Coccodè del programma di Arbore. Ne abbiamo di ogni tipologia, la maggior parte sono sartoriali, rilevati da altri o fatti da noi».
Prima la base era il capoluogo lombardo, poi otto anni fa l’arrivo nel comune della Valnure, dettato da esigenze personali – spiegano – e dal desiderio di vivere in una dimensione più a contatto con la natura. «Ci serviva uno spazio adeguato ad accogliere la costumeria e per aver un appoggio abitativo», individuato poi dalle volontarie in una struttura al civico 24/26 di via San Rocco, dove lo showroom ha trovato sede: «L’attività è aperta tutto l’anno su appuntamento, anche il sabato e la domenica. Il noleggio è una forma di auto sostegno per l’associazione e, in occasione di iniziative benefiche, per dare un contributo». L’ultima in favore della Romagna post alluvione, aggiunge Belosi.
Nell’ultimo anno le persone che hanno preso in prestito un capo dall’atelier sono circa 150, questo il periodo di maggior impegno: «Con l’avvicinarsi del Carnevale le richieste aumentano; ne abbiamo da parte dei partecipanti dei carri per le sfilate, qui nei vari comuni del Piacentino, come per feste private o da chi va in maschera a Venezia. Non è stato facile ripartire in un altro territorio, poi il periodo Covid ha interrotto un po’ tutto, cerchiamo di farci conoscere il più possibile».